Memoria e onanismo sentimentale

I dati del mio vecchio computer sono andati definitivamente persi. Anche l’hard disk sul quale li avevo conservati si è rotto e la sua memoria non può essere recuperata. Memorie digitali di anni interi sono andate perse. Tra le cose più “scottanti” che quel disco conservava c’erano le foto di Lei, quella del mancato tiramisù.

La “perdita” mi ha portato a fare un po’ di ragionamenti e a considerare (o meglio ri-considerare) quei 5 anni e mezzo in base alle cose che avevo scritto qui sul blog. Non so se si tratta di un termine che ho coniato io, ma la prima impressione che ho avuto rileggendo i miei post di alcuni anni fa è quella di un vero e proprio “onanismo sentimentale”. Nel senso che appartengono a una visione di parte ed edulcorata rispetto a quello che è veramente successo. Sembra la storia di due persone unite dallo stesso destino che poi inspiegabilmente si trovano a percorrere due strade diverse, invece è una storia piena di mancanze, di bassezze, di amore a  senso unico, di indisponibilità, di bugie, di illusioni e infine di crudeltà gratuite.

Dovrei riconsiderare la storia sulla base di ciò che veramente è stato vissuto, di ciò che è emerso anche successivamente, dei comportamenti, delle “chiacchiere suadenti” che sono servite a “depotenziare”, a “sterilizzare”. Alla fine quello che mi rimane sostanzialmente è … …

Sosia

Avviso ai naviganti…ci sono dei miei sosia in giro. Non dico sul web, ma proprio a  Roma! Ma anche in altre cittadine sparse per l’Italia…

Ora, io nel corso degli ultimi anni sono stato “avvicinato” a somiglianze con il comico Mago Forest, con l’attore Ben Stiller e, da ultimo, con il calciatore Daniele De Rossi.

Facendo un rapido esame di questi personaggi, come potete vedere da voi, non esistono fra questi la benché minima somiglianza. Tra l’altro hanno tutti e tre età diverse tra loro…(e questo dovrebbe preoccuparmi!) e nel caso di De Rossi anche “colori” diversi!

La nuova “moda” degli ultimi tempi è però diversa: non mi dicono più somigli a Tizio o a Caio, ma le persone mi si avvicinano e/o mi sorridono come stessero per salutarmi, finché non si accorgono che non sono io la persona che cercano! Forse anche per via della mia faccia sbigottita (anche perché io che sono molto fisiognomico ricordo al volo se una persona la conosco o meno), si allontanano con il fumetto in testa “pensavo fosse lui, ci somiglia!”…

Domenica scorsa mi è capitato per ben tre volte, con tre persone diverse (tra cui due ragazze molto carine…)! Ogni volta la stessa scena: io cammino, incrocio qualcuno e questo si gira verso di me quasi a salutarmi…Oppure sono fermo, nel punto in cui ci sono io arriva una ragazza, mi sorride e fa per salutarmi…

Diffidate dalle imitazioni…:-)

O bianco o nero

Ci sono delle parole che spesso mi tornano in testa: “per te nella vita o è tutto bianco o è tutto nero. Non è sempre così“. Con queste parole mi si voleva rimproverare forse di non accettare mediazioni, di vedere tutto in maniera drastica, sia positivamente sia negativamente.

All’inizio queste parole mi avevano scalfito. Mi ero detto tra me e me che si, forse veramente non ci sono solo gli estremi. E invece no. Oggi sono convinto che nella vita, nelle cose importanti, è sempre o tutto bianco o tutto nero. Il cosiddetto “grigio”, le sfumature, possono essere solo temporanee, di passaggio: alla fine si arriverà sempre o al bianco o al nero.

Memorie

Stasera, guardando un lucido e commovente film (“La versione di Barney”) ho realizzato che se c’è una cosa che mai potrei sopportare per me stesso è la perdita della memoria. Visto che mi conosco da più di trent’anni, sono abituato a non dimenticare un solo particolare, un solo dettaglio delle cose che mi piacciono o che mi interessano, o anche delle cose meno piacevoli e, anzi, dolorose. Sono immagini, attimi, emozioni indelebili. Vorrei che questa mia capacità non si attenuasse mai.

Vorrei che tutto rimanesse in me, che niente andasse via. Vorrei non dimenticare nulla, di quello che ho fatto, delle persone vicine, di chi ho amato, voluto bene. Le risate, i pianti, gli abbracci, le parole.  Tutto questo è vita.

Malocchi!

Il malocchio è una delle tradizioni popolari più radicate, che tratta la superstizione del potere dello sguardo di produrre effetti sulla persona osservata; tale effetto può essere negativo, come portare malasorte su persone invidiate o detestate, o più raramente positivo, ad esempio la protezione della persona amata. […] Gli effetti immaginari del malocchio consisterebbero in una serie di presunte “disgrazie” che, improvvisamente e in breve lasso di tempo, accadrebbero alla persona colpita; la quale potrebbe anche suggestionarsi a tal punto da presentare, a volte, effetti psicosomatici.
Fonte: Wikipedia

Il malocchio consiste nel maleficio fatto da una persona per mezzo dello sguardo con l’intervento del demonio. Queste persone sono portatrici di negatività, a volte anche senza saperlo e scaricano presenze cattive sulle persone che incontrano, soprattutto su quelle più sensibili e deboli psichicamente. Pur essendo più leggero del maleficio è comunque pericoloso e può diventare una vera e propria tortura. Quando si riesce ad identificare da chi proviene scatta un processo di suggestione e la vita della persona colpita diviene un vero calvario. La persona portatrice non è mai serena, ma triste ed inquieta e spesso colpisce persone che incontra abitualmente. Per difendersi è bene premunirsi con una preghiera prima o dopo l’eventuale incontro; poi subito divagarsi, non pensarci più, interessarsi ad altre cose.
Fonte: Vergine degli ultimi tempi

<Tu almeno hai lei>.

<Se tu non fossi fidanzato, mi fidanzerei io con te!>

<Siete proprio una bella coppia!>

<Vi invidio!>

<Per me rappresentate l’amore!>

Ciao E.

Portavi sempre una ventata d’allegria. Il tuo buonumore era contagioso. Ed eri un bravissimo ragazzo, seppur “pazzo”. A casa tutti ti avevano “adottato”. Mia madre, con una punta d’orgoglio, racconta sempre di come ti piaceva la sua cucina e il suo caffè.

Certe tue battute, come quella del “segreto professionale”, resteranno indelebili nella mia mente.

Mio fratello ti ha perso come suo migliore amico…nella vita certe amicizie sembrano indissolubili, invece arriva la morte a 23 anni a spezzarle.

Ciao E.

Tizià, con chi ce l’avevi?

Un periodo davvero buio della mia vita è coinciso con un periodo davvero buio dal punto di vista musicale. Chi l’avrebbe mai pensato che le mie pene d’amore avessero testi e musiche di Tiziano Ferro?!

Ma vuoi dirmi come questo può finire? Non me lo spiegare…è stato quasi un inno.

Non basta più il ricordo, ora voglio il tuo ritorno…è stato un grido disperato.

Inventerai che non hai tempo, inventerai che tutto è spento, inventerai che ora ti ami un po’ di più, inventerai che ora sei forte…E chiuderai tutte le porte. Ridendo troverai una scusa…una in più..sono le parole che ti ho fatto pronunciare.

E il mio ricordo ti verrà a trovare quando starai troppo male. Quando invece starai bene resterò a guardare…è quello che ho sempre pensato.

Ma io le cantavo per una donna!

Il gioco dell’angelo

<<Lei è crudele, Eulalia>>.

La bibliotecaria rise di gusto e mi guardò a lungo negli occhi.

<<Mi dica, Ignatius B., chi le ha spezzato il cuore con tanta rabbia?>>

<<Vedo che lei sa leggere anche altro, oltre ai libri…>>

Rimanemmo seduti ancora alcuni minuti, osservando l’andirivieni dei camerieri nella sala di Casa Leopaldo.

<<Sa qual è il bello dei cuori infranti?>>, domandò la bibliotecaria. Scossi la testa.

<<Che possono rompersi davvero soltanto una volta. Il resto sono graffi>>.

<<Lo metta nel suo libro.>>

Indicai il suo anello di fidanzamento. <<Non so chi sia quel citrullo, ma spero che sappia di essere l’uomo più fortunato del mondo.>>

Eulalia sorrise con uan certa tristezza e annuì. Tornammo in biblioteca e ognuno riprese il proprio posto, lei alla sua scrivania e io al mio angolo.

Il gioco dell'angelo - Carlos Ruiz Zafòn

Pensieri laterali

Chissà che delusione per mia madre sapere l’uso che faccio della crema Nivea che lei mi regala in continuazione.

Un tizio sta vivendo la mia vita al posto mio.

Quelli che hanno il SUV sono incivili. Lo dimostra la semplicità con cui, fatta la spesa, abbandonano il carrello in mezzo al parcheggio.

Sparisci.

Una lettera non spedita è come una lettera non scritta.

Perché Fini dovrebbe dimettersi da Presidente della Camera se suo cognato ha (forse, di sicuro è un affittuario) una casa a Montercarlo? E perché non si accenna mai alle dimissioni di Berlusconi da Presidente del Consiglio, di cui è giudiziariamente accertata l’evasione fiscale tramite società off-shore, la corruzione di giudici e testimoni, il falso in bilancio, la conoscenza e frequentazione di mafiosi?

Perché nei film tutto finisce come dovrebbe andare?

Gli uomini hanno paura

Qualche mese fa, stavo discutendo con un mio amico su amore e relazioni. Contrariamente a quello che pensavo, lui mi ha confessato che aveva fatto molta fatica a dimenticare E., una ragazza con cui si era frequentato per qualche mese finché lei non aveva deciso di mollare tutto.

Lui mi ha detto che la causa di questa “fatica” era la bellezza di lei. Non che le altre ragazze con cui era stato fossero brutte, anzi, però E. era effettivamente una ragazza che spiccava, una di quelle ragazze che quando cammini per strada ti volti a guardarla e, nel caso che sia tu vicino a lei, noti che gli altri uomini la guardano. Questo mio amico aggiunse pure che stare con una così “bella ragazza” è pericoloso, perché le conseguenze di un “abbandono” poi possono essere molto dolorose.

Qualche giorno fa, invece, ero in macchina con un altro mio amico. Ero stato da poco al matrimonio di una mia amica e avevo qualche foto scattata con il telefonino. In una di queste c’era M., una ragazza che avevo avuto modo di conoscere qualche anno fa, insieme allo stesso amico cui stavo facendo vedere la foto. Nella foto M. aveva un bel sorriso e una scollatura molto generosa su un bel vestito. Il mio amico dice che stare con una ragazza come M. è molto pericoloso, perché “metti caso che finisce la storia, come fai a dimenticarla?! Con questa uno ci perde la testa, non riesci più a togliertela dalla mente”.

Insomma, ho capito che gli uomini hanna paura delle belle donne.

Crisi di settembre

Sarà colpa del rientro a lavoro dopo un mese di ferie. Sarà colpa dell’avvicinarsi dell’autunno (ma tutto sommato a me la falsa felicità dell’estate non piace). O forse sarà colpa delle medicine che ho dovuto prendere per via di una allergia (o dermatite o infezione) che mi sono beccato l’ultimo giorno prima di tornare in Italia…Tra le contro-indicazioni c’era scritto che l’assunzione del farmaco poteva manifestare alterazioni psichiche di vario genere: dall’euforia all’insonnia, per passare ai mutamenti dell’ umore o della personalità, fino a giungere a depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi. Una serie di motivi in più per prendere farmaci solo quando realmente indispensabili…

Fatto sta che tornato alla vita di tutti i giorni mi è preso un forte senso di malinconia.

Credo che mi manchi una donna da amare e una donna che mi ami (se coincidono, meglio).

L’importanza della stabilità

In questi 18 giorni, ho dormito in tutti i luoghi possibili (alberghi, ostelli, aeroporti, stazioni, treni, caffetterie…) e in diverse città (Stoccolma, Cracovia, Budapest, Vienna, Bratislava, Praga, Norimberga, Monaco di Baviera, Francoforte…).

La scorsa notte sono tornato nel mio lettuccio.

Evidentemente però ero ancora “in continuo movimento” a livello cerebrale. Infatti, mi sono svegliato per andare in bagno, ma nel momento in cui mi sono alzato dal letto sono stato un minuto letteralmente impietrito: per circa 6o interminabili secondi non sono riuscito a rendermi conto di dove fossi (era una stanza? Quale? Di chi? Con chi stavo dormendo?), ne tantomeno in quale città mi trovassi (oggi dovrei trovarmi a Francoforte o Monaco? La vacanz è finita? Insomma, dove sono?!).

Il tutto mentre fissavo la scrivania su cui ho passato decine di anni di studio…

Un lungo viaggio

E dopo aver toccato, l’anno scorso, Francoforte, Colonia, Brema, Amburgo, Lubecca, Copenaghen, Malmoe, Berlino, Utrecht, Amsterdam e Zurigo…

…quest’anno si raddoppia con Stoccolma, Cracovia, Dresda, Praga, Vienna, Bratislava, Budapest, Sofia, Salisburgo e Monaco di Baviera…

Circoli viziosi

I servizi di posta elettronica via web diventano sempre più efficaci, veloci e capaci…Capaci di intercettare i messaggi che scambi con amici e conseguentemente di rifilarti la pubblicità più appropriata! A un tuo amico scrivi che domani non puoi andare a fare un aperitivo con lui perché devi andare al gommista a cambiare i pneumatici alla macchina? Ecco apparire subito le pubblicità di marche di pneumatici, di gommisti e di offerte straordinarie…

Pensi che questo caldo proprio non ti piace e preferiresti stare al fresco in montagna…pure con la neve?! Straordinarie offerte per le tue settimane bianche in Trentino, chalet di montagna, sci e snowboard!

Così qualche googleinserzionista deve aver intercettato un messaggio in cui, scrivendo a una mia amica, scrivevo la parola “ex”. Ecco che subito dopo sono cominciati ad apparirmi inserzioni pubblicitarie di ogni tipo: dallo psicologo on-line per risolvere il dramma dell’abbandono, a pubblicità di siti di incontri (giustamente…chiodo schiaccia chiodo) fino al più ottimistico link pubblicitario dedicato alla riconquista  della donna amata! La pubblicità puntava addirittura su una garanzia del 100%…e allora dai, lo ammetto, ho cliccato e sono andato a leggere…

Si trattava di un e-book in cui venivano indicati i passi da compiere per riconquistare la tua donna…Veniva anche specificato che non c’era nessun ostacolo particolare per:

  • presenza di un altro uomo nella sua vita;
  • quest’uomo è molto bello;
  • quest’uomo è molto intelligente e atletico.

Allora mi sono deciso, non potevo avere dubbi! Stavo prendendo la carta di credito, quando poi ho pensato…Ma questo uomo prima o poi scriverà una e-mail a qualcuno?!?!????

Forse ritorno, ma non è una promessa

Ebbene si, sono giorni e giorni (perché suona bene dire così, altrimenti direi che sono settimane e settimane) che ho in mente di ritornare ad aggiornare il blog. E di farlo con costanza.

Molti pensieri mi frullano nella testa, molte emozioni non riesco ad esprimerle (come è nel mio carattere di tutti i giorni…) e allora il mio caro “diario” può essere uno strumento. Lo è stato tempo fa: la piazza pubblica ma discreta del blog concilia la mia riservatezza al mio desiderio di cacciare fuori emozioni e tormenti.

E i commenti sono sempre grandemente apprezzati.

Chiamalo intuito…

Il problema è che più le cose sono lontane nel tempo, più è difficile fiutarle, e se aspettiamo fino all’ultimo, spesso è troppo tardi. Tuttavia ricorda che il futuro è già racchiuso nel presente. Se sei capace non soltanto di fiutare le cose che avvengono nel presente, ma anche di capire che cosa esse significhino, sarai in grado di svelare il futuro.

Il patto dei Labrador di Matt Haig

L’uomo più furbo del mondo

L’uomo più furbo del mondo, conquistatore instancabile e attento,  ha avuto donne di tutti i paesi…
Donne che aspettano il ritorno…
L’unica donna che ha tanto amato gli ha voltato lo sguardo, un incontro all’ultimo bacio con lei non poteva rifarlo…

Negli occhi di tutte le donne del mondo quando le accarezza cerca lei, che non vuole più l’uomo più furbo…

L’uomo più furbo del mondo fuma tre pacchi di sigari al giorno, gli bruciano gli occhi dal fumo e dal pianto…
Come il pianto che non scenderà mai per lei con cui non può più stare, per lei con cui non può parlare, perché lei uccisa dal rancore  gli ha negato per sempre l’amore…
Negli occhi di tutte le donne del mondo quando le accarezza cerca lei, che non vuole più l’uomo più furbo

L’uomo più furbo del mondo può avere tre o quattro donne al secondo…
La sera torna a casa da solo, scaccia gli sguardi come scaccia le zanzare…
e rinuncia al suo amore di sempre, che non potrà mai scordare…

Pubblicità, con piacere…

Da questi link si può ordinare il primo romanzo di Fantastiche Avventure, una blogger di Kataweb che scrive post bellissimi e divertenti. Ho letto alcune pagine del libro e c’è la stessa gioiosa scrittura…

http://www.ibs.it/code/9788860381132/de-…

http://www.provedi.it/pages/se_ricerca.a…

http://www.wuz.it/catalogo/libri/cerca.a…

Titolo: Come posso farcela

Editore: Neftasia

Codice isbn: 978-88-6039-113-1

Elena Depaoli, studentessa dell’Università di Pavia, è una degli autori del sito Dols. e ha collaborato con la rivista incentrata sul marketing Dailynet. Ha anche collaborato con alcuni articoli per Ragazza Moderna e Cioè. Questo è il suo primo romanzo.

Frase tratta dal libro: Lavoravo ai suoi ordini da due giorni ed ero già convinta che l’assassinio era da legalizzare se perpetrato contro di lui.

Sinossi: Dopo l’ennesimo colloquio di lavoro fallito, Melissa conosce un uomo in un bar, che si rivelerà essere il proprietario della più importante agenzia letteraria cittadina. Colpito dalle affermazioni della ragazza, le offre una grandiosa occasione: diventare l’assistente del vicepresidente. La promessa di uno stipendio da favola e benefit a non finire spinge Melissa a firmare immediatamente il contratto, senza sospettare che è come se avesse firmato un patto col demonio. Il vicepresidente è Ludovico Castelli, intelligentissimo ma altrettanto capriccioso erede dell’attività, di appena diciotto anni. Il lavoro consiste nel fare da balia al ragazzo e nel tenerlo lontano dai guai, ma lui le rende la vita difficile e cerca in ogni modo di farla licenziare. Impegnata a evitare i colpi bassi del suo capo, Melissa non si accorge nemmeno che l’affascinante fratello maggiore di lui ha deciso che è perfetta per diventare la sua moglie con contratto di scadenza…

Avevo ragione a pensare che fosse un coglione

Non ho mai avuto stima per lo psicologo che ha seguito L. durante “i giorni dell’abbandono”. La sensazione di un effetto dirompente sulla coppia da parte di questa terapia l’ho avuta nel primo istante in cui L. mi raccontò del suo giudizio su di me:

tu in questi mesi di terapia sei cambiata, sei andata avanti, mentre lui è rimasto fermo al punto in cui era prima“.

Questo giudizio mi era parso un po’ affrettato e – anche se plausibile da un punto di vista terapeutico – decisamente forte rispetto a una coppia che mostrava i primi segni di crisi dopo diversi anni di solidità. Staccare completamente la persona in cura da tutto il suo vissuto di relazioni sentimentali e affettive (amici e famiglia) mi pareva un approccio sommario e netto.

Ora ho scoperto – grazie ad una amica – che questo modo di limitare i processi di funzionamento mentale alle sole dinamiche psicologiche interne del singolo individuo è stato ampiamente superato dal cosiddetto “approccio sistemico”. Un individuo non è qualcosa di artificialmente isolato dal suo contesto, ma un essere vivente in relazione al proprio ambiente di vita, ovvero persone in relazione e unite tra loro da legami affettivi che interagiscono sistematicamente.

L’uomo non è perfetto.

La regola dell’amico

“La regola dell’amico non sbaglia mai se sei amico di una donna non ci combinerai mai niente… mai non vorrai rovinare un così bel rapporto”.

Questo cantava il poeta contemporaneo (è ironico eh!) Max Pezzali degli 883  a proposito dell’eterno dilemma dell’amicizia tra uomini e donne. Secondo questo solido principio, se una donna considera un uomo come un amico non ci sarà mai possibilità di “combinare qualcosa” con la suddetta “amica”  per il “povero sventurato” immolato sull’altare dell’amicizia . Ovviamente, a soggetti invertiti è molto più probabile che la ragazza “combini qualcosa”, perché riconosco che noi maschietti siamo molto più inclini a “donare affetto” a chiunque (o comunque alle più) ce lo chieda.

Probabilmente però i tempi sono cambiati se sono nate e prosperano le figure mitologiche del “trombamico” (metà tromba e metà amico) e della “scopamica” (metà scopa e metà amica).

Andando avanti con gli anni però mi accorgo sempre più che la differenza sta nel “provarci” o meno. Infatti, discutendo con una “amica” sugli anni passati – fatti di uscite a due, cinema, cene, etc. – mi è stato detto che forse allora non era successo niente tra di noi perché io non ci avevo mai provato…E tornando indietro con la memoria (a volte lontana a volte vicina), se penso alle amiche con cui ci ho provato praticamente solo con la prima non è successo niente: ma forse non è successo niente solo perché con lei (di cui forse ero innamorato) usai la tattica del “andiamo di là, ti devo parlare…).

Ignorando questo primo passaggio, i risultati sono stati molto diversi.

Questo è un blog vietato ai minori di 18 anni

Qualche giorno fa sono andato a curiosare tra le statistiche di accesso al blog. Uno dei parametri che sono andato a vedere riguarda i termini usati sui motori di ricerca per raggiugere le pagine del blog.

Ho scoperto, con grande sorpresa, di aver messo su un piccolo “hot blog”, severamente vietato ai minori di anni 18. Passi per la frequente ricorrenza di parole un po’ offensive come “stronza”, ma cosa c’entrano:

– innocenti ragazze scopate nel bagno?

– innocenti troie?

– scoparsi tutte quante?

– le passerine delle donne?

Soprattutto, mi dispiace deludere il pubblico, l’utenza della Rete, che attratta da simili termini di ricerca spera di trovare all’interno delle mie pagine foto e video di chissà quale erotismo! E invece si devono accontentare di piccole e inutili elucubrazioni mentali di un povero illuso!

Goodbye my lover (eppure l’avevo sempre ascoltata con sufficienza)

Did I disappoint you or let you down?
Should I be feeling guilty or let the judges frown?
‘Cause I saw the end before we’d begun,
Yes I saw you were blinded and I knew I had won.

So I took what’s mine by eternal right.
Took your soul out into the night.
It may be over but it won’t stop there,
I am here for you if you’d only care. Continua a leggere “Goodbye my lover (eppure l’avevo sempre ascoltata con sufficienza)”

Io so

Da poche ore sono giunto nel mezzo del cammin della mia vita.

Non cammino sulle acque, non moltiplico pani e pesci e in generale non faccio miracoli. Nonostante questo posso anch’io tirare un po’ di somme di questo mio 1/3 di vita (spero di essere longevo, a dispetto di Dante…).

Io so che arrivato a questo punto non sto vivendo la vita che vorrei. Io so che, oggi, avrei voluto essere da un’altra parte.
Io so cosa significa amare. Io so cosa vuol dire amare senza condizioni.
Io so riconoscere l’amore per una donna. Io so cosa vuol dire il rispetto. Io so cosa vuol dire la solitudine.
Io so la sensazione di stringere forte in un abbraccio un bambino. Non conosco, ancora, la sensazione nell’abbracciare tuo figlio.
Io so cosa voglio. Io so dove vorrei trovarmi fra cinque anni.
Io so cosa si prova ad essere traditi dagli amici. Io so cosa come ci si sente persi.
Io so cosa vuol dire restare vicini.
Io so molte cose. Ma io so che molte cose ancora non le conosco.

Rivincite

Mi incontro casualmente con una vecchia amica. Prendiamo un caffè insieme a casa sua, ristabiliamo un contatto dopo anni di “lontananza”. Un paio di telefonate e qualche sms. D’improvviso, qualche giorno fa, mi chiama e dice che mi ha sognato la notte precedente…Dal sogno si sveglia ansimando, nel bel mezzo di un amplesso con il sottoscritto in un letto grande, con le lenzuola bianche in una grande casa.

Nel sogno mi fa dire: “ho sempre desiderato questo momento”. E poi, ancora: “è una cosa che avremmo dovuto fare molti anni fa”. Premesso che io queste cose gliele direi veramente se ci trovassimo nella situazione che lei ha descritto nel sogno 😉 , il dubbio che quelle parole non siano venute nell’elaborazione onirica ma siano state dette “a tavolino” c’è.

Lei è un’amica, ma quando la conobbi (avevo 16 anni) presi una vera e propria infatuazione. Anzi, direi che per quell’età si potesse parlare di amore. Ora, visto che l’altra grande infatuazione della mia adolescenza si è consumata a distanza di moltissimi anni, non è che sta continuando una proficua fase di rivincite?

Io depenno

Mikael poteva accettare molte stupidaggini. Ma c’era un confine inespresso che non si poteva varcare con lui. Dove passasse esattamente questo confine sembrava dipendere da persona a persona, ma in qualche occasione Mikael aveva rotto definitivamente con amici che avevano fatto qualcosa che lui giudicava immorale o comunque inaccettabile. In tali circostanze diventava inflessibile. La rottura era totale, per sempre, e indiscutibile. Mikael non rispondeva neppure al telefono, anche se la persona in questione chiamava per chiedere perdono in ginocchio.

La Regina dei castelli di cartaNon si tratta della celebrazione di questo bellissimo thriller, “La regina dei castelli di carta” di Stieg Larsson – seguito di “Uomini che odiano le donne” e “La ragazza che giocava con il fuoco“, che hanno avuto anche la loro fortunata e interessante trasposizione cinematografica – ma in questo semplice passaggio del libro, quasi incidentale rispetto al resto, ho letto molto di me stesso. La coincidenza appare ancora più netta pensando al fatto che proprio oggi parlando con un’amica le raccontava di come io difficilmente mi arrabbi. Sono una persona abbastanza pacata…al limite, le ho detto, non rivolgo più la parola a vita…ma con molta tranquillità! Lei mi ha detto: “ah, tu sei un tipo che “depenna” e basta?

Beh si…ci ho riflettuto su questa cosa. Non deve essere per forza un motivo scatenante, ma a volte basta perdere la stima…E non è detto che non rivolga più la parola (cioè, dipende dai casi…), ma di certo quella persona non entrerà più nella sfera delle persone a me care.